«il solo dovere nella vita è cercare d’essere colui che non potrai diventare»)
La fine della storia, storia di un’idea senza fine, di Marco Filoni, Limes 2- 2020
Viaggio a ritroso da Fukuyama a Hegel, via Kojève. La macchina mitologica hegeliana è la penna che scrive il romanzo filosofico del Novecento. Gli Stati Uniti, stadio finale del comunismo. L’ammirevole snobismo nipponico. Leggi Chesterton e svela il segreto.
Tutti i miti portano a Roma (editoriale di Caracciolo?) Limes 2- 2020
Dell’impero Kojève offre una giustifcazione neohegeliana: se la fine della storia è per lui lo Stato universale e omogeneo, prima di incarnarvisi «lo Spirito del mondo, che ha abbandonato le Nazioni, soggiorna negli Imperi»
Per Kojève il nostro tempo «appartiene agli Imperi, ossia alle unità politiche trans-nazionali, ma formate da nazioni apparentate».Parentela che «senza dubbio esiste tra le nazioni latine – anzitutto francese, italiana e spagnola» «Parentela di sostanza e di genesi»,che disegna un «Impero in potenza» in attesa di essere realizzato, con la benedizione del Vaticano.
Kojeve si laurea con Karl Jaspers con una tesi su Vladimir Sergeevič Solov’ëv