Umani e animali

Manifesto per un animalismo democratico, Simone Pollo, editore Carocci 2021

1 –  UN ILLUMINISMO DEI SENTIMENTI

L’attenzione verso gli animale inizia ad avere un significato culturale con il lavoro filosofico di Bentham e si consolida con quello scientifico di Darwin.

Entrambi “assimilano la condizione degli animali a quella degli schiavi e individuano una continuità fra gli umani e gli animali nel possesso di quelle capacità che devono portare a giudicare la schiavitù come una pratica barbara, immorale e da abolire…Queste capacità hanno a che fare con la vita emozionale e affettiva… Fra XVIII e XIX secolo si sviluppa una considerazione nuova per la dimensione emotiva e affettiva degli esseri umani. Questa attenzione rappresenta una delle radici del pensiero liberale e va a costruire uno degli assi centrali della forma di vita liberale e democratica così come la conosciamo oggi. L’abolizione della schiavitù è parte di questa storia e così ne è parte la diversa immagine che gli animali guadagnano a cominciare da quel periodo.” (p.16)

“La scoperta delle emozioni, dei sentimenti, e della affettività come elementi centrali della natura umana, dell’esperienza morale, nonché della loro rilevanza politica e giuridica, è un fatto centrale nella storia della filosofia e della cultura illuministica” (p.17)

Si è abituati a considerare l’Illuminismo come l’età della Ragione, ma in esso troviamo due correnti filosofiche: una razionalista e l’altra sentimentalista (vedi Frazer), entrambe impegnate in una attività riflessiva dell’Illuminismo (età della Riflessione).

La riflessione illuminista è rivolta in due direzioni intrecciate: da un lato la messa in discussione, la critica di tradizioni di pensiero e istituzioni secolari; dall’altro il voler spiegare le facoltà conoscitive, le capacità morali, la vita sociale e politica degli esseri umani. In entrambi i percorsi riflessivi è centrale il ruolo degli affetti e della simpatia.

In questa seconda direzione, la filosofia di Hume mostra questi aspetti: carattere passionale della natura umana; centralità della simpatia; continuismo  fra animali e umani. Hume riconosce l’inefficacia della ragione (sia nella conoscenza sia nella morale). L’uomo si orienta nel mondo grazie a credenze generate dalle passioni, dall’immaginazione e dall’abitudine. Ma passioni e sentimenti non sarebbero sufficienti senza la comunicazione simpatetica fra esseri umani. Hume riconosce (incidentalmente) che avviene una trasmissione simpatetica anche tra uomini e animali.

La connessione fra liberaldemocrazia e resoconto sentimentale della natura umana emerge da condotte individuali e dalla sociabilità individuale.

“I vincoli sociali si mantengono non per l’azione contenitiva e restrittiva di un’autorità invasiva e controllante, bensì per le tendenze sociali degli individui e i legami di fiducia tra loro. Tale tipo di spiegazione è una fonte della visione di una società liberal-democratica come esito di interazioni libere fra individui eguali, in alternative a concezioni organistiche della società. Un asse portante di una tale prospettiva è l’idea che i fenomeni di civilizzazione e miglioramento sociale debbano essere ricondotti in prima istanza a una fioritura degli individui, piuttosto che, primariamente, a uno sviluppo delle istituzioni (il quale, semmai, è conseguenza della prima)” (p.19)

La dimensione affettiva è il motore del processo inclusivo che è strutturale per la forma di vita liberale e democratica. !!!

Lynn Hunt, La forza dell’empatia. Una storia dei diritti dell’uomo (2010): l’affermazione dei diritti individuali non sarebbe stata possibile senza una diffusa nuova consapevolezza di una dimensione affettiva della vita personale e interiore. Esempio, il successo del romanzo epistolare, un nuovo genere narrativo che volgeva lo sguardo del lettore verso la vita intima fatta di emozioni, sentimenti e passioni. Le riforme dell’Illuminismo non furono il prodotto di un astratta affermazione razionale della libertà e dell’uguaglianza, ma di una diffusa istanza di uguaglianza a partire dalla constatazione di una comunanza di affetti fra tutti gli esseri umani.

È in questo filone sentimentalista dell’illuminismo che si colloca una nuova attenzione verso le emozioni, ovvero di provare piacere e dolore. Attenzione che nel XIX secolo si muoverà dagli schiavi umani agli animali.

2 – UN NUOVO POSTO PER GLI ANIMALI

La lotta alla schiavitù della famiglia Darwin.

L’attenzione di Darwin è più per le somiglianze che per le differenze: egli vede gli essere viventi legati in un’unica rete.

Le emozioni sono uno dei temi che percorrono la ricerca di Darwin, infatti una delle sue ultime opere è dedicata alle emozioni nell’uomo e negli animali. Darwin stabilisce una prospettiva continuità delle capacità mentali degli animali (soprattutto emozionali).

L’attenzione per la condizione degli animali si concretizza per la prima volta nel 1822 quando il Parlamento Britannico vara una legge  (Martin Act) per impedire il trattamento crudele del bestiame.Gli animali entrano in un nuovo spazio sociale e giuridico.

Nel 1881 Darwin interviene pubblicamente (evento rarissimo) nel dibattito sulla regolamentazione dell’uso degli animali a scopo scientifico ricerca. Era contrario a qualsiasi forma di legge che escludesse completamente gli animali nella ricerca, ma nello stesso tempo condannava qualsiasi crudeltà nei loro confronti.

3 – ANIMALISMI ANTIDEMOCRATICI

Fascismo e nazismo: la tutela degli animali era parte di un più generale orientamento ideologico organistico, e il loro uso fu di natura eminentemente strumentale e propagandistica.

4 – L’ANTISPECISMO E LA NASCITA DELL’ANIMALISMO DEMOCRATICO

Specismo: il concetto viene coniato nel 1970 da Richard Ryder e ripreso da Peter Singer e Tom Regan, in un contesto critico di rivendicazione dei diritti animali.

Connessione strutturale fra razzismo, sessismo e specismo.

Le ragioni dell’antirazzismo, dell’antisessismo e dunque anche dell’antispecismo risiedono. nella domanda di giustizia e uguaglianza.

A partire da anni sessanta riflessione della democrazia su se stessa.  Intreccio di riflessione e trasformazione della vita democratica. Critica alla visione paternalista della relazione fra medico e paziente. Antipsichiatria. Uguaglianza fra uomo e donna. Bioetica.

Fenomeno complesso: in termini generali come un processo di democratizzazione della società, volto a dare un senso più pieno e profondo della democrazia liberale, intesa non solo come sistema di rappresentanza politica e di garanzie fondamentali per il cittadino, ma come un modo di vivere che anima le diverse pratiche di una società democratica le condotte di chi vi abita. (Donatelli)

5 – GLI ANIMALI IN DEMOCRAZIA

due modelli di spiegazione della società:

Contrattualismo razionalista (Thomas Hobbes 1588-1679)

Convenzionalismo sentimentalista (David Hume 1711-1776)

Il resoconto convenzionalità è evolutivo e storico. Considera le regole di giustizia come l’esito di processi sociali storici, di stratificazioni di relazioni fra i membri della società…

Non è possibile concepire, ad esempio, una forma di vita associata senza alcuna forma di proprietà e di suo rispetto.

A promuovere i cambiamenti delle regole di giustizia, fra le altre ragioni possibili, c’è l’ampliamento inclusivo della società a nuovi soggetti.

Una cittadinanza senza confini di specie (ugualitarismo radicale)  può essere rappresentata come un obiettivo ideale, ma forme diverse di inclusione appaiono più adeguate alle circostanze reali di vita.

I contesti della giustizia sono considerati convenzionali e storici, la stessa uguaglianza non può essere pensata come assoluta e data. L’uguaglianza, infatti, è anch’essa un artificio della giustizia, e come tale sottoposto alle contingenze e all’evoluzione storica della società in cui prende forma.  (45)

Varietà della vita animale e dei molti modi in cui gli esseri umani si relazionano con essi. Molteplicità delle specie animali e pluralismo morale richiedono all’animalismo democratico modalità di inclusione molto diversificate (con un processo a mosaico)

Nelle democrazie l’animalismo assume la forma di un insieme di convinzioni che possono essere sostenute dai cittadini. 

6 – L’ANIMALISMO COME STILE DI VITA DEMOCRATICO

Il vegetarianismo va inteso come un’ampia gamma di opzioni accomunate dall’eliminazione totale o parziale dei prodotti di origine animale.

Il vegetarianismo si configura come uno stile di vita che rientra nelle condotte personali che le società liberali e democratiche ammettono

Le convinzioni che motivano le scelte alimentari vegetariane rientrano tra quelle già protette dalla libertà di pensiero e della sua espressione, come la libertà religiosa, di culto…

Una società liberale e democratica si sviluppa se fiorisce la pluralità di stili di vita di chi la abita. (53)

La democrazia è una forma di vita che favorisce il pluralismo, considerato come un fatto che contribuisce a un contesto per lo sviluppo e la fioritura degli individui.

Una società liberale che ha cura per lo sviluppo e la felicità. di chi la abita è quindi una società del dissenso e della pluralità dei modi di vivere.

L’animalismo è un insieme di convinzioni orientate a produrre riforme sociali. (55)

7 – INGEGNERIA SOCIALE O PROGRESSO?

Faccio molta fatica a seguire l’autore in questo arzigogolato ragionamento che tenta di distinguere il comportamento umano verso gli animali dal comportamento dei nazisti. Mi sembra di capire che la differenza è morale (oltre che empirica), e che il problema sia se l’uguaglianza fra umani e animali “possa essere fatta valere come obiettivo di un animalismo democratico, al fine di considerare gli usi degli animali come soprusi del tutto simili a quelli perpetrati durante la Shoah”. (61)

Natura politica dell’animalismo democratico. Da un lato l’animalismo rappresenta uno stile di vita che è parte del progresso di una democrazia. Dall’altro lato, l’animalismo è un insieme di richieste etico-politiche da realizzare nelle istituzioni democratiche… Tale collocazione mostra come nello stato attuale della vita democratica non sia pensabile la trasformazione di questo tipo di uguaglianza morale in uguaglianza politica e giuridica, così come presupposto dall’affermazione di una identità letterale fra uso degli animali e Shoah.

Però, nulla esclude che la democrazia possa in un futuro abolire l’uso alimentare degli animali. 

Prima ragione provvisoria. Vincoli strutturali caratterizzano la nostra psicologia morale resistono a ogni affermazione teorica circa una perfetta uguaglianza tra umani e non umani. Talora è possibile correggere o sospendere le inclinazioni biologiche, ma non si possono abolire. Quindi l’obiettivo non è realizzabile per la maggior parte degli esseri umani. L’accostamento con la Shoah può essere produttivo per l’immaginazione e la riflessione. (62)

Seconda ragione. La civilizzazione umana è strutturalmente fondata sull’utilizzo degli animali (anche la dimensione culturale e simbolica). L’idea di democrazia liberale che qui si fa valere, è collegata all’idea di una società in cui le istituzioni sono esito e strumento di equilibri e accordi fra le passioni e gli interessi di tutti i membri.

Una concezione della società come generata dal basso implica che anche l’etica filosofica lavori dal basso, anteponendo all’obiettivo di produrre articolazioni normative teoriche l’attenzione per le trasformazioni morali che hanno luogo nella vita ordinaria degli esseri umani. (64)

l’ob iettivo dell’uguaglianza fra umani e non umani, proprio per i vincoli che caratterizzano le stesse relazioni dell’Homo sapiens con gli altri animali, non possa essere stabilito come un ideale normativo che viene imposto dall’alto delle istituzioni… trasformazioni sociali locali in un processo cumulativo che dal basso…spinga le istituzioni a recepire differente organizzazione (65)

8 – CITTA’, IMMAGINAZIONE, TRASPARENZA

una società liberale e democratica si struttura su una serie di garanzie e regole incorporate nelle istituzioni in forma di diritti fondamentali, ordinamenti, leggi. La richiesta di uguaglianza punta sulla riforma di questi istituti giuridici.

Tuttavia, il rifiuto della sofferenza non necessaria non dipende solo da norme e diritti, è anche un principio strutturale e ispiratore della stessa democrazia.

L’animalismo democratico intende promuovere pratiche di cura degli animali e dei loro bisogni, della loro libertà e del loro benessere. (70)

Gli animali non hanno voce (73)

9 – GLI ANIMALI FRA SCIENZA E DEMOCRAZIA

Un’argomentazione morale che sostenga che gli animali non umani non possano mai essere usati a fini di ricerca… è una posizione legittima, degna di essere discussa. La questione è se tale posizione possa essere incorporata nella prospettiva di un animalismo democratico. (77)

ve necessariamente attestarsi su una posizione riformista, ovvero orientata a chiedere che si realizzino sempre maggiori tutele per il benessere degli animali coinvolti nella sperimentazione e che sia una priorità politica e scientifica ls ricerca di alternative alla sperimentazione animale e nella sperimentazione animale. (82)

10 – FORME DI  SCHIAVITU’ ANIMALE

Gary Francione sostiene (2007) che ogni riforma delle relazioni fra umani e animali deve partire dall’eliminazione dalla pratica di rendere qualsiasi animale oggetto di proprietà da parte degli umani. Sino ad allora non sarà possibile riconoscere loro alcuna tutela significativa (87)  L’universalismo assolutista di tale posizione è incompatibile con un approccio pluralista.

Nella prospettiva humeana il rispetto della proprietà privata è una necessità  per la vita associata ma non corrisponde ad alcun diritto naturale e quindi neppure ad un ordine immutabile. La proprietà discende da una convenzione. 

La nozione di schiavitù appare appropriata in palese violazione di alcuni principi che intessono la vita democratica ma non è necessario che per tali animali sia riconosciuto uno status giuridico o morale identico a quello che si riconosce agli  umani. Un atto di crudeltà è indipendente dallo status di chi ne è vittima. (88)

Uso degli animali nei circhi, nello spettacolo, nei delfinari, caccia sportiva, corride…

Animali domestici d’affezione. Razze con tratti somatici che sono frutto si  selezioni esasperate che provocano anche gravi stati di malattia.

Animali selvatici come animali d’affezione, o allevati per la caccia, o per  ottenerne pellicce.

11 – CONVIVENZE URBANE E NON URBANE