Il rasoio di Occam

Il rasoio di Occam, di Alessandro Barbero (la biblioteca di Micromega/2 – 2019)

Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem” 

Pluralitas non est ponenda sine necessitate ponendi“,  attribuibile a Duns Scoto (1265-1308)

Occam: francescano. (1280-1349)

“Si convinse che il mondo non è razionale; Dio l’ha creato non con la ragione ma con la volontà”

L’immagine del rasoio di Occam si comincia a usarla nel XVII sec. E neppure il concetto non è stato inventato da lui, ma da Dun Scoto. “Oggi il pensiero di Occam non ha più a che fare con la teologia, ma con la validità delle teorie scientifiche e con la teoria della probabilità. In questo senso la formulazione più efficace che troviamo nelle sue opere è questa: “frustra fit per plura quod podest fieri per pauciora”, è sbagliato arrivare a un risultato con argomentazioni tortuose quando ci si può arrivare in modo lineare. Una interpretazione moderna potrebbe suonare così: le soluzioni più semplici hanno maggiori probabilità di essere corrette, rispetto a quelle più complicate.” (p 16)

“Nella pratica quotidiana il principio del rasoio viene riformulato anche in termini che possono sembrare filistei: non complicare ciò che è semplice… le cause di ogni avvenimento  sono molte e interagiscono fra loro in molti modi, non bisogna però introdurre dei misteri anche là dove non ci sono.”

“il principio del rasoio guida la ricerca non perché la sua autoritas sia indiscutibile (sebbene alcuni scienziati abbiano espresso il timore  che la comunità scientifica vi aderisca ormai in modo automatico) ma perché l’esperienza dimostra che funziona. L’ipotesi più semplice è da preferire a quella più complicata… perché è più facile da testare e falsificare (cioè è più facile immaginare l’ipotesi opposta e vedere cosa succederebbe adottandola), e perché introduce meno fattori…” (p. 16/17)