Borges il distrattore

Frasi fatte e tratte dal “Manoscritto di Brodie”, raccolta di racconti di J.L. Borges, traduzione di Lucia Lorenzini.

I miei racconti, come quelli delle Mille e una Notte, intendono distrarre o commuovere e non persuadere.

Ho aderito al partito conservatore, il che equivale a una forma di scetticismo, e nessuno mi ha bollato come comunista, nazionalista, antisemita, sostenitore di Hormiga Negra o di Rosas. Credo che col tempo meriteremo che non esistano governi. Non ho mai nascosto le mie opinioni, neanche negli anni difficili, ma non ho mai permesso che interferissero con la mia opera letteraria, tranne quando sentii il bisogno di esaltare la Guerra dei sei giorni.

La letteratura, del resto, non è che un sogno guidato.

Per molti anni ho pensato ho creduto che sarei riuscito a ottenere una buona pagina mediante variazioni e novità; oggi, compiuti i settanta, credo di aver trovato la mia voce.

Ogni linguaggio è una tradizione, ogni parola un simbolo condiviso; ciò che un innovatore è in grado di alterare è irrilevante; pensiamo all’opera splendida ma non di rado illeggibile, di un Mallarme o di un Joyce.

Il lunfardo.

Tutti assomigliamo all’immagine che gli altri hanno di noi.

L’amicizia non è meno misteriosa dell’amore o di qualsiasi altro aspetto di questa confusione che è la vita.

Le cose durano più della gente.

Non si può misurare il tempo in giorni come si misura il denaro in centesimi o in pesos, perché i pesos sono tutti uguali mentre ogni giorno è diverso e forse anche ogni ora.

Ricordo un odore di cose tenute da parte.

Le metafore comune sono le migliori, perché sono le uniche vere.

Dormire, come sappiamo, è la cosa più segreta delle nostre azioni: Le dedichiamo un terzo della nostra vita e non la capiamo.Per alcuni non è altro che una eclissi della veglia; per altri uno stato più complesso, che comprende a un tempo l’ieri, l’adesso e il domani.per altri ancora è una serie ininterrotta di sogni.

(Benzoino olio usato nei profumi, origine sud-est Asia, il più pregiatro a Sumatra)

l’oblio e la memoria sono inventivi

la mancanza di immaginazione li liberò dalla paura e dalla pena.

Confessare un fatto significa cessare di esserne l’attore per diventare un testimone, per diventare uno che lo osserva e lo narra e che non ne è più l’autore.

ogni parola occupa un posto nella pagina e un istante nella mente del lettore.

Né sfida né scherno trapelavano da quelle parole; erano già l’espressione di una volontà che faceva del futuro qualcosa di irrevocabile quanto il passato.

La mancanza di immaginazione li porta ad essere crudeli.

Dal punto di vista filosofico, la memoria non è meno prodigiosa della divinazione del futuro;

Ogni parola monosillaba corrisponde a un’idea generale, che si definisce in base al contesto o alle smorfie.