Eureka Street – R. McLiam Wilson

Da “Eureka Street” di Robert McLiam Wilson (1996)
Immagine di Eureka street
“Ecco cosa succede quando si mente. Se non ti credono ti vergogni di te, se lo fanno ti vergogni di loro.”

“che effetto fa una bomba? Be’ … esplosivo, ovvio. Assordante. E agghiacciante, come quando ero piccolo e cadevo per terra, e non riuscivo a capire il perché del panico che mi chiudeva lo stomaco. Anche irreversibile, direi. Come un piatto in frantumi, un gatto preso a calci o una frase scappata di bocca.

La cosa più terrificante non sono le bombe, ma le vittime, esposte a un’oscena morte pubblica.”

“Lui mi fissò continuando a sussurrare e a cullare la moglie tra le braccia. Anche gli occhi della donna mi fissarono. Sentii un groppo alla gola guardando quel viso orribilmente sfigurato. «Scusate», dissi stupidamente.”

“Dal modo in cui mi pulsava la fronte, quando aprii le tende quel lunedì mattina compresi che era appena passato un altro weekend.”

Wilson“A notte fonda, però, la fresca brezza che attraversa Belfast sussurra che l’odio è come Dio: non lo potete vedere, ma se combattete in suo nome e credete ciecamente in lui, riscalderà le vostre notti.”

“E mentre angoli dell’oscurità iniziano ad arricciarsi, la città addormentata si muove e si agita nel sonno.”

“E’ piovuto e le gocce sui vetri scintillano come piccoli strass. C’è un’aria di birra sprecata, c’è un’aria da fine del mondo.”

“Il cielo non si era ancora schiarito. L’aria si fece pastosa, densa come melassa. Mi passò accanto un uomo con un sacchetto di plastica che gli ciondolava dalla mano. Si diresse con passo strascicato verso il sentiero parallelo ai binari. La sua schiena sobbalzante si confuse con la linea piatta dell’orizzonte e si ridusse a uno scintillio in lontananza: un uomo come tanti, un operaio, un abitante qualunque di quella città .”

“Belfast ha più colli di Roma”