Il sipario – M. Kundera

Il Sipario, di Milan Kundera (2004)

citazioni
La nostra coscienza della continuità è tanto forte da intervenire nella percezione di ogni opera d’arte.

è solo nel contesto dell’evoluzione storica di un’arte che è possibile cogliere il valore estetico

ed è solo da quando si è cominciato a vedere nel romanzo un valore, valore specifico, valore estetico, che i romanzi sono apparsi, nella loro successione, come una storia.

Inventando il suo romanzo, il romanziere scopre un aspetto sino allora ignoto, nascosto, della “natura umana”.

Fielding: invenzione romanzesca=atto di conoscenza.

 

Per Fielding il romanzo è definito dalla sua ragion d’essere; dall’ambito di realtà che deve “scoprire”; mentre la forma dipende da una libertà che nessuno può limitare e la cui evoluzione sarà un’eterna sorpresa.

“Sappi Sancio che un diamante non è prezioso quanto un dente.”

Di fronte alla ineluttabile sconfitta che chiamiamo vita non ci resta che cercare di comprenderla. In questo risiede la ragion d’essere dell’arte del romanzo.

Applicata all’arte, la nozione di storia non ha nulla a che vedere con il progresso; non implica un perfezionamento, un miglioramento, uno sviluppo; sembra un viaggio intrapreso per esplorare terre sconosciute e annotarle su una carta. L’ambizione del romanziere non è di far meglio dei suoi predecessori, ma di vedere ciò che non hanno visto, dire ciò che non hanno detto.

Sarebbe ridicolo scrivere un’altra “Commedia umana”. Se infatti la Storia (quella dell’umanità) può avere il cattivo gusto di ripetersi, la storia di un’arte non tollera ripetizioni. L’arte non esiste per registrare, come un grande specchio, tutte le peripezie, le variazioni, le infinite ripetizioni della Storia. L’arte non è un coro che tallona la marcia della Storia. Esiste per creare la propria storia. Quel che un giorno resterà dell’Europa non è la sua storia ripetitiva che, di per sé, non rappresenta alcun valore. La sola cosa che abbia qualche probabilità di restare è la storia delle sue arti.

Intendo forse dire che per giudicare un romanzo non occorre conoscere la sua lingua originale? Certo, è esattamente quello che intendo dire!

Una storia della letteratura, contrariamente alla storia tout court, dovrebbe ricordare solo i nomi legati alle vittorie, poiché in questo ambito le sconfitte non sono una vittoria per nessuno. Julien Gracq

Una piccola nazione, afferma, manifesta una grande ammirazione per i suoi scrittori perché essi le procurano un certo orgoglio di fronte al mondo ostile che la circonda; la sua letteratura non è tanto una faccenda di storia letteraria quanto una faccenda di popolo; ed è l’eccezionale tra la letteratura e il popolo a facilitare la diffusione della letteratura nel paese, dove essa si aggrappa agli slogan politici.