Filosofia in giallo

La gang del pensiero, di Tibor Fisher

Il bello di avere una pistola è che in un dialogo socratico ti mette automaticamente dalla parte giusta.

I posteri non sopportano niente che non possa entrare in un sottobicchiere. Ci vuole la frasetta che colpisce. Da stampare sulle magliette.

L’eleganza tende ad essere uniforme: la scalcinatezza, invece, riserva delle sorprese.

Credetemi, anche per gente infinitamente più dura di me, la dignità di solito si trova a temperatura ambiente. Cercate di non farne esperienza diretta.

Ogni secondo che passava era grasso, piacevole.

Qualsiasi cosa avesse da dire, speravo che si distinguesse per concisione.

Quando la gente mi dice certe cose, ogni tanto ho la sensazione che non riuscirò veramente a capirle per molto tempo.

Ma come tutti ormai sappiamo bene, l’unica soluzione di un problema molto difficile consiste nel… lasciarlo perdere.

La ragione era considerata una novità curiosa nel mondo antico, era un ramo dell’industria dello spettacolo; è solo nel diciottesimo secolo che la ragione comincia a guadagnarsi da vivere, per portarvi da Londra ad Edimburgo in minore tempo.

(La gang del pensiero, di Tibor Fisher)