Matteuzzi: Cartesio

Maurizio Matteuzzi

Maurizio Matteuzzi

La parte critica di Cartesio:

 – La storia come storia degli uomini illustri non ci porta alla verità

 – Le lingue sono utili ma sono solo il contenitore e non il contenuto.

 – La poesia e le belle lettere e l’eloquenza sono una dote innata, una dote che si apprende

 – La filosofia non ci dice la verità perché tutti i filosofi dicono cose diverse

 – La matematica ha un buon metodo ma non è applicata alle cose che mi interessano

 – La medicina e la giurisprudenza sono utili per fare quattrini ma non ci portano alla verità

 – La teologia ha bisogno della grazia, non è praticabile con strumenti puramente umani

  Situazione delle scienze all’epoca di Cartesio, nel seicento:

 – astronomia: grande rivoluzione con la messa in crisi dl sistema tolemaico e la progressiva adozione del sistema copernicano 

 – chimica: Non c’è perché manca una teoria degli elementi. Si cerca fra i composti: alchimia. 

 – fisica: è aristotelica. Tutte le scienze della natura sono fisica; non c’è distinzione. La fisica diventa una disciplina separata dalla natura con Galileo e con la fisica newtoniana.

 – biologia: è aristotelica. Fino al 1859 prevale teoria creazionista

 – medicina: la nascita formale è nel 5 sec.aC con Ippocrate. All’epoca di cartesio mancano alcuni elementi fondamentali, per esempio: la doppia circolazione del sangue. Cartesio preconizza in qualche modo quello che chiamiamo sistema nervoso centrale. Parla di spiritelli…terminologia è inadeguata…  dice del dolore che è un meccanismo di difesa fatto di spiritelli arrivano alla ghiandola pineale che unifica i “segnali” prima di arrivare alla mente e all’intelletto (da Passioni dell’anima, esempio occhi).  Questa ghiandola si muove e fa passare le cose dalla res extensa alla res cogitans e viceversa. Teoria dell’influsso, cioè mente e materia possono comunicare attraverso questa ghiandola.

Sempre riguardo alla medicina, nel seicento siamo nel mezzo della diatriba tra epigenesi e preformazione, del dibattito sull’innatismo. Contrapposizione tra razionalisti e empiristi: nessuno nega il valore dell’esperienza ma la contrapposizione si gioca sul fatto che l’uomo alla nascita sia una tabula rasa o meno. 

Locke: Non c’è niente nella mente che non sia prima nei sensi

Leibniz: nell’uomo c’è una tendenza alla conoscenza. Quindi: non c’è niente se non lo stesso intelletto. La mente come capacità di essere scritto sulla tabula rasa.

conclusione: Cartesio ha esaminato tutta la scienza del seicento, con tutti i limiti delle conoscenze scientifiche dell’epoca. Il suo obiettivo resta quello di smontare tutto.