L’ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper. Nella traduzione di Cristina Rivaroli 1974. Introduzione di Goffredo Fofi
Occhio di Falco: Di tutte le armi il fucile a canna lunga, con una buona scanalatura e di metallo tenero, è il più micidiale in mani esperte, benché richieda un braccio forte, occhio attento e grande cautela quando lo si carica, se si vogliono valorizzare tutte le sue qualità. (p.60)
Chingachgook, il grande serpente: Quando il capo li raggiunse, con una mano appese la cotenna fumante dello sfortunato francese alla cintola e con l’altra rimise a posto il coltello e il tomahawk insanguinati. (p.167)
Mi ha colpito quel termine “fumante”. Forse la traduzione non è molto precisa. Anche il termine “cotenna” si sarebbe potuto tradurre con scalpo.
Nella controcopertina viene definito “capolavoro dei western”. Ma la vicenda si svolge nel nord-est, durante la guerra fra Gran Bretagna e Francia.
Ho riletto qualche pagina dopo cinquant’anni. Ci sono alcune mie sottolineature che oggi non capisco. ho riportato qui sopra quelle che mi sono sembrate meno noiose.