Udire più che vedere

Karen Bakker: The Sounds Of Invisible Worlds (Noema, giugno 2023)

Le capacità interpretative dei kamayurá sono pari e in alcuni casi addirittura superiori alla comprensione scientifica occidentale: sono in grado di trarre conclusioni precise e accurate su quali specie o oggetti emettono determinati rumori, dove e perché. Il loro è un tipo di sapere concreto e relazionale, perché sono in costante dialogo con la vita non umana che li circonda. Si muovono attraverso la foresta ascoltando e conversando con animali, piante e spiriti, dicendogli che non intendono fargli del male e chiedendo in cambio di rimanere illesi. Bastos sostiene che questo “ascolto del mondo” acustico-musicale – che combina la precisione della scienza occidentale con le pratiche di sintonizzazione spirituale – è una forma di ecologia sacra.

Gli astrofisici hanno sviluppato tecniche per convertire i dati dei segnali luminosi in audio digitale, usando l’altezza, la durata e altre proprietà del suono. Wanda Díaz-Merced, un’astronoma cieca, trasforma in suoni i percorsi del plasma nella parte più alta dell’atmosfera terrestre e ha inventato nuovi metodi per rilevare segnali quasi impercettibili in presenza di rumore visivo.

Il minuzioso lavoro dei bioacustici ha rivelato che molte più specie di quanto si pensasse producono rumore. Inoltre ci stiamo rendendo conto che molti anima- li capaci di vocalizzare possono trasmettere informazioni complesse attraverso la comunicazione acustica.

Un buon esempio sono gli infrasuoni degli elefanti. Questi pachidermi emettono onde sonore potenti e molto basse (ben al di sotto della portata dell’udito umano) che percorrono lunghe distanze attraverso la foresta e la savana e aiutano mandrie e famiglie a coordinare il loro comportamento su grandi territori. Ancora più sorprendenti sono i segnali e i suoni che gli elefanti emettono in determinate situazioni, raccolti dagli scienziati in un dizionario con migliaia di voci. Gli elefanti africani, per esempio, hanno un segnale specifico per le api. Sono anche abili ascoltatori, in grado di distinguere le tribù che li cacciano da quelle che non lo fanno semplicemente ascoltando le loro voci e i loro dialetti.

i fiori rispondono al ronzio delle api riempiendosi di un nettare più abbondante e più dolce in pochi minuti.

Il team di Yovel ha addestrato un programma d’intelligenza artificiale a rilevare minuscoli cambiamenti nella frequenza degli ultrasuoni emessi dalle piante. In un esperimento condotto sulle piante di tabacco, l’algoritmo è stato in grado di rilevare se erano disidratate, sane o danneggiate semplicemente ascoltandole. Queste alte frequenze ultrasoniche sono ben al di sopra dell’intervallo uditivo umano, ma sono udibili dagli insetti.

i biofisici hanno usato la sonificazione come strumento didattico per spiegare il ripiegamento delle proteine. In medicina, il suono è usato dai neuroscienziati per affinare la diagnosi dell’alzheimer, e dai cardiologi per rilevare variazioni sottili ma importanti nella frequenza cardiaca e nei segnali dell’elettrocardiogramma. Le tecniche di sonificazione sono state usate anche dai medici che cercano irregolarità nelle onde cerebrali per identificare tracce del deterioramento cognitivo

Il nostro cam- po visivo è limitato a circa 180 gradi e gli occhi possono chiudersi. Ma possiamo sentire i suoni a 360 gradi e le orecchie sono sempre in ascolto.

capacità latente di ibernazione? Forse un giorno il suono aiuterà a mantenere gli astronauti in uno stato di animazione sospesa durante i viaggi interplanetari.

La scienza toglie l’umanità dal centro dell’albero della vita e la connette più strettamente al cosmo.

l’importanza primordiale del suono per la vita, per l’universo, per il nostro corpo. Il mondo risuona tutt’intorno a noi. La scelta di ascoltare e lo sviluppo di nuove tecniche di sonificazione dei dati ci permetterà di percepire nuovamente il cosmo, la Terra e noi stessi.